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Angeli e demoni

sabato 19 gennaio 2013

Angeli e Demoni, come Il Codice Da Vinci, e' un romanzo thriller di Dan Brown. Anche Angeli e Demoni ha come protagonista il professore americano di simbologia religiosa presso l'Universita' di Harvard, Robert Langdon. Ma sono le storie raccontate sono del tutto slegate e non e' necessario seguire un ordine cronologico nella lettura dei due libri. Tant'e' vero che, sebbene Il Codice Da Vinci sia stato pubblicato per primo in Italia, e', tra i due, il romanzo piu' recente. Angeli e Demoni, nonostante sia stato pubblicato in America nel 2000, e' stato pubblicato in Italia solo nel novembre del 2004.

Il mio ordine di lettura e' stato quello della pubblicazione dei due romanzi in Italia. E non di certo perche' sono stato la' ad aspettare con la bava alla bocca che i due romanzi venissero pubblicati dalla casa editrice per legerli in tutta fretta! Come al solito c'ho messo del tempo prima di leggerli. Ho letto per primo Il Codice da Vinci perche' il titolo e i temi trattati mi hanno incuriosito e interessato di piu'. La soddisfazione del libro nel complesso mi ha spinto in tutta fretta a leggere anche Angeli e Demoni.

Se devo dire la verita' fino in fondo, sono stato ancora piu' preso a leggere Angeli e Demoni. La lettura di questo ulteriore romanzo di Dan Brown e' stata una conferma che e' un abile romanziere con delle spiccate qualita' fantastiche e con una spiccata tendenza alla suspance che rendono i suoi libri piacevoli da leggere e allo stesso tempo richiedono la predisposizione del lettore ad essere pronto che qualcosa di inaspettato si verifichera' nei successivi paragrafi.

Gia' dall'inizio, sono stato attratto dall'ambientazione nel CERN (European Organization for Nuclear Research) di Ginevra e dal pensiero del contributo che questo ente ha garantito all'umanita'. E' bastato solo un accenno a farmi tornare in mente che nei laboratori del CERN e' stato implementato il WWW, che e' l'acronimo di World Wide Web ('Ragnatela Ampia come il Mondo') ovvero il servizio prevalente dell'Internet usato per lo scambio di ipertesti, per opera di Tim Berners Lee.

La storia comunque fa presto a discostarsi notevolmente dalla realta'. Ed e' forse questo l'aspetto piu' evidente che distingue questo romanzo da Il Codice Da Vinci. Mentre quest'ultimo fa' parecchio riferimento a ipotesi documentate (anche se nella maggior parte dei casi, mai provate), Angeli e Demoni ha solo per determinati aspetti, riflessi di cio' che e' noto. Per il resto e' una storia che altro non puo' essere che puro frutto della fantasia di Dan Brown (e dei suoi collaboratori che hanno contribuito alla scrittura del romanzo).

Al CERN viene trovato il primo indizio della fantomatica setta degli Illuminati . Infatti, il direttore del CERN Maximilian Kohler (noto nell'ambiente con il soprannome 'der Konig' ovvero 'il re'), accerta che il cadavere del sacerdote-scienziato Leonardo Vetra, e' stato marchiato a fuoco con l'ambigramma della parola 'Illuminati'. Entra in gioco quindi il professor Langdon e in poco tempo, alla presenza della scienziata Vittoria Vetra, figlia di Leonardo e sua stretta collaboratrice nella ricerca che ha portato all'isolamento dell'antimateria, viene constatato che il campione piu' grande di antimateria e' stato trafugato dallo studio di Leonardo Vetra. Il ladro-assassino si e' servito dell'occhio estirpato dalla vittima per entrare nel laboratorio, il cui accesso era consentito solo ai due ricercatori tramite una tecnica di autorizzazione basata sulla scansione della retina.

In pratica, Vittoria racconta a Kohler e a Langdon che, dallo scontro di due particelle appartenenti a due separati fasci ultrasottili di luce fatti viaggiare in direzioni opposte ad altissime velocita' nell'acceleratore di particelle, l'LHC (Large Hadron Collider), del CERN, e dalla successiva compenetrazione con la concentrazione di tutta la loro energia in un singolo punto, Leonardo Vetra era riuscito a osservare che venivano generate dal nulla delle particelle di materia. In particolare, vi erano due tipi di materia: uno era della materia comune e l'altro era il suo contrario ovvero l'antimateria. Difatti questo esperimento, che riproduceva in se' il Big Bang, avrebbe avuto delle pesanti implicazioni morali in quanto sarebbe una dimostrazione che c'era un processo che avrebbe potuto dar luce all'universo, dando cosi' una giustificazione scientifica alla Genesi. E la materia e l'antimateria in questo quadro non potevano che completare il disegno di Dio che per ogni cosa creo' il suo contrario.

Leonardo Vetra riusci' a isolare un considerevole quantitativo di antimateria in dei cilindri ideati da Vittoria, all'interno del quale le particelle venivano tenute sospese nel vuoto da un campo magnetico generato da pile con autonomia di ventiquattro ore. In mancanza di questo campo magnetico le particelle - altamente instabili - sarebbero venute a contatto con le pareti del cilindro - fatte di materia, generando una reazione di annichilazione che avrebbe prodotto un quantitativo di energia molto elevata, in proporzione molto superiore a quella generata dall'esplosione di una bomba atomica. E questo e' un altro aspetto del lavoro dei due ricercatori. Il loro esperimento avrebbe potuto garantire all'umanita' la generazione di quantitativi di energia immensi, senza produrre scorie. Anzi, addirittura anche le scorie radioattive presenti sul nostro pianeta avrebbero potuto essere smaltite mettendole a contatto con l'antimateria, oltretuttto procucendo nuova energia pulita.

Poco dopo la scoperta della scomparsa, Kohler riceve una chiamata dal Vaticano. Il comandante Olivetti, capo della Guardia Svizzera, lo invita a presentarsi immediatamente a Roma dove la telecamera wireless numero 86 del sistema di sorveglianza della Citta' del Vaticano e' stata spostata da qualcuno, nascosta all'interno dello stesso Stato Pontificio e fatta puntare su un cilindro sospetto. Kohler, in balia dei suo problemi fisici delega Vittoria e Robert a presiedere l'appuntamento. Il cilindro era chiaramente quello contenente l'antimateria sottratto al CERN e il display a LED in esso incastonato riportava implacabile il conto alla rovescia dell'autonomia delle pile che alimentavano il campo magnetico. A mezzanotte in punto il cilindro sarebbe rovinosamente esploso se non fosse stato riportato nella base del CERN dove avrebbe potuto continuare ad essere alimentato.

La Chiesa intanto stava vivendo un periodo particolare. Era in programma il conclave da cui sarebbe venuto fuori il nuovo pontefice. Il vecchio, infatti, era morto di ictus pochi giorni prima. I cardinali si stavano quindi per riunire nella Cappella Sistina, e i media e le folle di curiosi stavano per popolare Piazza San Pietro per l'occasione.

Il comandante Olivetti, tende ad ignorare il pericolo dell'ordigno segnalato da Robert e Vittoria. Ma i due riescono in modo rocambolesco ad arrivare davanti al camerlengo Ventresca, che durante la Sede Vacante assolve molte delle funzioni del pontefice e che risulta subito molto sensibile al problema. La sensibilita' diventa convinzione quando telefona una persona che si identifica come appartenente alla setta degli Hashashin ('setta degli Assassini') e che lucidamente rivendica tutto cio' che avverra' da li' a poche ore. Non prima aver accusato la Chiesa degli orrori commessi nel passato ovvero l'Inquisizione, le crociate, lo sterminio dei Templari e la Purga.

La Purga, appunto, e' da sola il motivo di tutto quanto stava per succedere quella notte. Al pari della Chiesa, che nel 1668 aveva sacrificato quattro scienziati appartenenti alla setta degli Illuminati, marchiandoli a fuoco ed esponendoli in altrettante piazze di Roma come monito per gli altri scienziati a non entrare a prender parte di questa setta, gli Illuminati, adesso, per mano della setta degli Assassini, avrebbero ucciso il cardinale Lamasse' di Parigi, Il cardinale Guidera di Barcellona, il cardinale Ebner di Francoforte e il cardinale Baggia, che gia' avevano sequestrato.

Gli omicidi sarebbero avvenuti uno ogni ora a partire dalle 20. Ciascun cardinale, inoltre, prima di essere ucciso sarebbe stato marchiato a fuoco e il suo corpo esposto in una diversa chiesa di Roma. Langdon ricostruisce subito che i marchi usati saranno i rimanenti quattro dei cinque in mano alla setta. Inoltre l'assasino fa riferimento a quelli che da li' a breve saranno i nuovi martiri della Chiesa, come 'agnelli immolati sull'altare della scienza'. L'assassino ricorda quindi che a mezzanotte l'ordigno sarebbe esploso e la Citta' del Vaticano sarebbe stata per sempre distrutta e con essa la Chiesa. Sebbene Ventresca tenta strenuamente di rivendicare che la Chiesa non si fonda sui soldi, l'assassino ricorda che nel Vaticano e' custodito un tesoro stimato sui 48,5 miliardi di dollari e che la Chiesa l'anno prima aveva elargito alcune centinaia di milioni di dollari per tenere viva la fede cattolica nel mondo. Per cui difatti la distruzione del Vaticano sarebbe equivalsa alla distruzione della Chiesa.

Ventresca dimostra in questo momento grande responsabilita' e prende in mano la gestione della crisi, dando fiducia al professore, al punto di autorizzare il suo accesso all'Archivio Segreto Vaticano, che aveva a sua volta spiegato che al suo interno avrebbe potuto trovare delle informazioni fondamentali per capire dove i cardinali sarebbero stati uccisi. Langdon aveva capito che l''altare della scienza' a cui aveva fatto poco prima riferimento l'assassino altro non poteva essere una tappa del Cammino dell'Illuminazione. Il Cammino dell'Illuminazione era un sistema ideato dai galileani per proteggersi dalle minacce della Chiesa.

Per dare accesso alla setta, in sostanza, uno scienziato arrivato a Roma doveva dimostrare di esser degno di potervi appartenere seguendo tale cammino che alla fine l'avrebbe condotto alla Chiesa dell'Illuminazione. Il cammino era indicato in maniera offuscata per le strade della citta' ed era segnato da quattro tappe fondamentali, gli Altari della Scienza, ognuno dei quali era associato a uno degli allora 'quattro elementi della scienza' ovvero Earth(Terra), Air (Aria), Fire (Fuoco) e Water (Acqua). Infine, i marchi usati non potevano che essere quelli che rappresentavano gli ambigrammi di ciascun elemento della scienza, la cui notorieta' risaliva alle origini del movimento.

Negli archivi del Vaticano, Langdon, quindi, ritiene di doverci andare per scoprire quali sono gli Altari della Scienza. Proprio come un qualunque altro scienziato del tempo che voleva entrare a far parte della setta, Langdon aveva bisogno dell'informazione iniziale. Tale informazione doveva essere divulgata e allo stesso tempo doveva essere compresa solo dagli attori a cui realmente era destinata, ovvero gli adepti che si apprestavano a entrare nella setta. Nel caso specifico questa informazione e' il numero 503 che in numeri romani si scrive DIII. Tale codice andava interpretato come i codici DI, DII, e DIII dei tre scritti maggiori di Galieleo: Dialoghi, Discorsi e Diagrammi. Langdon aveva la quasi certezza che nei Diagrammi sarebbe stato indicato il primo Altare della Scienza.

Con molto stupore i due alla fine trovano sui quattro lati di una pagina dello scritto, la seguente quartina attribuita allo scrittore inglese, anch'esso Illuminato, John Milton:

From Santi's earthly tomb with demons hole,
'Cross Rome the mystic elements unfold.
The path of light is laid, the sacred test,
Let angels guide you on your lofty quest.

Erroneamente Langdon pensa che la 'prima tappa dell'Illuminazione' sia il Pantheon. In realta', quando e' oramai troppo tardi, scopre che e' la chiesa di Santa Maria del Popolo. Ad indurre il professore in errore ci sono diversi fattori. In primo luogo, la Santi's earthly tomb ('tomba terrena di Santi'). 'Santi' era il cognome di Raffaello e la sua tomba si trova dentro il Pantheon. Il Pantheon originariamente era un tempio pagano e la forma circolare ne e' una giustificazione. Come pure il nome che e' stato attribuito a questa struttura dipende essenzialmente dalla religione che si praticava al suo interno, ovvero il 'panteismo'. Il buco del demonio citato nella quartina di Milton, poteva essere l'oculus ovvero l'apertura circolare sopra la cupola del Pantheon in quanto una leggenda racconta che tale buco era stato fatto dai demoni che fuggivano dal Pantheon quando Bonifacio IV consacro' il tempio.

E' Vittoria che si accorge, una volta che i due constatano che sul foglio dei Dialoghi di Galileo contente la quartina, era riportato '1639' ad indicazione dell'anno di stesura, che la salma di Raffaello e' stata portata dentro al Pantheon nel 1759. E questo e' sufficiente per concludere che il Pantheon non poteva essere la 'tomba terrena di Santi'. Il professore allora comincia a pensare alla 'tomba terrena di Santi' come una tomba progettata da Raffaello.

La guida turistica con cui Langdon sta parlando, non sa suggerire altro che l'unica tra le tante che dovrebbero esserci a Roma , che le tornava in mente piu' per il poco gusto con cui era stata realizzata e fuori luogo per il posto in cui si trovava. In realta' la tomba e' un ipogeo dotato di un'apertura di cui ci si serviva per portarci dentro le salme. E questo rende il tutto piu' verosimile visto che poteva essere il 'demons hole' ('buco del diavolo') citato da Milton. La tomba si trova nella Cappella Chigi (un tempo chiamata 'Cappella della Terra') dentro la chiesa di Santa Maria del Popolo, nei pressi di Piazza del Popolo.

Nella cripta, Langdon trova il corpo senza vita del cardinale Ebner. Era stato fatto morire soffocato dopo che gli era stata riempita la bocca piena di terra, ed era stato marchiato a fuoco sul petto con l'ambigramma della parola 'Earth'.

Gli uomini di Olivetti portano via il cadavere ma mentre lo fanno la scena viene ripresa dall'inviato Gunther Glick e dall'operatore Chinita Macri, entrambi della BBC.

Intanto, Vittoria aiuta Langdon a capire che Gian Lorenzo Bernini e' lo scultore degli Illuminati, nonostante fosse l''enfant prodige' della Chiesa. Egli visse nello stesso periodo di Galileo e lavoro' molto per la Chiesa, ma la Cappella Chigi, progettata da Raffaello, fu completata per mano del Bernini, come riportava una dicitura che descriveva la cappella.

Come ben sapeva, Langdon doveva trovare l'angelo per farsi guidare nel seguire il Cammino dell'Illuminazione, come recitava l'ultima riga della quartina Let angels guide you on your lofty quest ('Lascia che gli angeli ti guidino nella tua nobile ricerca'). Tale angelo doveva essere un'opera del Bernini e gli avrebbe indicato un'altra opera dello stesso artista. Langdon scopri' da li' a breve che l'angelo era quelllo della scultura di Abacuc e l'angelo che si trova nella stessa cappella. La direzione segnata dall'angelo indicava verso Sud-Ovest. Inoltre, la seconda riga della quartina 'Cross Rome the mystic elements unfold ('Attraverso Roma si snodano gli elementi mistici') lasciava pensare che la prossima vittima sarebbe stata fatta trovare in prossimita' di una scultura del Bernini che avesse attinenza con l'aria.

Dopo essersi arrampicato sull'impalcatura che stava tutt'intorno alla chiesa e aver consultato una cartina della 'citta' eterna', Langdon deduce che il posto e' la Basilica di San Pietro e la Citta' del Vaticano. Tuttavia, l'Altare della Scienza, secondo la quartina di Milton, doveva trovarsi dentro Roma e la basilica e' territorio dello Stato Pontifcio. Una delle guardie svizzere accorse con Olivetti sul luogo del delitto, quindi, osserva che in piazza San Pietro ha spesso notato un'incisione che ritrae un volto che soffia e anche che la stessa piazza e', secondo molti, ancora territorio italiano visto che si trova fuori dalle mura del Vaticano. Gli indizi forniti dalla guardia fanno ben sperare Langdon di aver trovato il successivo Altare della Scienza. Infatti l'opera fa una chiara allusione all'aria e il professore fa presto a concludere che si tratta del West Ponente del Bernini.

Quando Langdon arriva sul posto affollato, la sua attenzione viene attirata dall'urlo di una bambina terrorizzata alla vista del corpo di quello che sembrava un vecchio barbone, appoggiato ai piedi dell'obelisco al centro della piazza, che cade riverso su se stesso. Si tratta del corpo del cardinale Lamasse sul punto di morte a causa dei due buchi che gli erano stati praticati sul petto e che gli avevano perforato i polmoni. Anche questa 'vergine sacrificale' reca in petto un marchio a fuoco. Si tratta dell'ambigramma della parola 'Air'.

Le cose si aggravano notevolmente quando in televisione vengono diffuse le immagini del cadavere che viene portato via dalla chiesa di Santa Maria del Popolo e anche di quello ripreso nei pressi dell'obelisco di piazza San Pietro. Inoltre, Gunther Glick a seguito della chiamata ricevuta dall'assassino, in un servizio televisivo, dichiara che il pontefice defunto non sarebbe morto per un ictus come ufficialmente dichiarato dalla Chiesa ma avvelenato da un'overdose di eparina usata per curare la tromboflebite di cui lo stesso pontefice soffriva.

Per aver rivelato queste informazioni Glick viene chiamato dal camerlengo, che se ne serve per fare chiarezza su quello che stava succedendo al mondo intero. E' cosi' che Glick assiste alla telefonata di Kohler in cui dichiara che sta arrivando a Roma per fornire delle informazioni importanti per la risoluzione del caso. Glick non riesce a placare il suo protagonismo sfrenato e rende pubblico anche questo ultimo scoop attraverso le televisioni.

A seguito di quanto successo finora, Langdon capisce che gli Altari della Scienza potrebbero essere tutti delle piazze contraddistinte dalla presenza di obelischi come lo sono piazza del Popolo e piazza San Pietro. Inoltre le opere che caratterizzano tali siti sono sculture del Bernini, ciascuna contrassegnata dalla presenza di un angelo e avente attinenza con i 'quattro elementi della scienza'. Il prossimo sarebbe stato quindi il Fuoco.

Langdon si reca ancora nell'Archivio Segreto Vaticano per prendere visione dell'elenco delle opere del Bernini. Si sofferma su L'estasi di Santa Teresa. Un'opera che apparentemente non aveva alcuna attinenza con il Fuoco. Tuttavia, era rimasto colpito dalle note che la scultura nonostante la riconosciuta validita' artistica era stata spostata in una chiesa periferica indicata dallo stesso scultore. L'opera infatti e' stata considerata blasfema da Urbano VIII che aveva anche ritenuto che la sua ubicazione non poteva essere dentro le mura vaticane.

Tali note inducono Langdon a pensare che Bernini deliberatamente avesse realizzato questa opera che ritrae una scena descritta nell'Autobiografia di Santa Teresa, scritta appunto da Santa Teresa d'Avila, in modo tale da non poter essere collocata in Vaticano e quindi in modo da dover essere nascosta in una chiesa indicata dall'artista. Tale chiesa si troverebbe quindi sulla linea immaginaria la cui direzione era segnata dall'angelo del West Ponente. Il paragrafo dell'Autobiografia di Santa Teresa che il Bernini rappresento' ne L'estasi di Santa Teresa, che lascia senza parole per il carico di passione che reca, e' la seguente:

In un'estasi mi apparve un angelo; io vedevo nella mano di questo angelo un dardo lungo; esso era d'oro e portava all'estremita' una punta di fuoco. L'angelo mi penetro' con il dardo fino alle viscere e quando lo tiro' fuori mi lascio' tutta bruciata d'amore per Dio.

Difatti, sono parecchie le allusioni al fuoco. E la scultura raffigura l'angelo con il dardo come un serafino, termine che significa letteralmente 'colui che arde'. D'altra parte il dardo tenuto in mano dal serafino puo' essere l'indicazione dell'ultimo Altare della Scienza. La chiesa dove e' custodita questa scultura e', come riportato nell'elenco delle opere del Bernini, Santa Maria della Vittoria, nei pressi di piazza Barberini, al centro del quale fino al 1773 si ergeva l'obelisco che oggi si trova in piazza Bulgaria.

In Santa Maria della Vittoria, Langdon insieme a Vittoria e le guardie svizzere avrebbero dovuto catapultarsi immediatamente, se non fosse che qualcuno cerca di bloccare il professore rinchiudendolo dentro l'archivio. Langdon riesce a liberarsi e a raggiungere la chiesa dove il corpo del cardinale Guidera sospeso in aria da catene, sta bruciando sopra le fiamme alimentate dalle panche accatastate delle chiesa.

L'assassino e' ancora nei paragi e in uno scontro a fuoco uccide Olivetti e colpisce Vittoria facendole perdere i sensi. Langdon, dopo aver notato che il corpo del cardinale presenta sul petto il marchio a fuoco con l'ambigramma della parola 'Fire', riesce a sfuggire ai proiettili partiti dell'arma dell'assassino, riparandosi sotto un sarcofago. Nella sfortuna di rimanere bloccato al suo interno, Langdon scampa cosi' alla morte, visto che l'assassino non riesce a sferrare il colpo che avrebbe dovuto ucciderlo. Dopo vani tentativi l'assassino desiste e va via portando Vittoria con se'.

Sono i pompieri, al loro arrivo, ad accorgersi di un rumore proveniente dal sarcofago e cosi' a liberare Langdon. Il professore, pervaso dai sensi di colpa per il rapimento di Vittoria, reagisce immediatamente procurandosi una cartina di Roma e osservando la direzione indicata dal dardo del cherubino della statua dedicata a Santa Teresa d'Avila. Langdon cosi' ha modo di fare ulteriori deduzioni che gli consentono di trovare il quarto Altare della Scienza.

In particolare, il professore deduce che 'Cross Rome' nella quartina di Milton non sta ad indicare 'attraverso Roma' ma che i quattro Altari della Scienza descrivevano una croce dentro Roma. E questa sarebbe anche una testimonianza di come il Cammino dell'Illuminazione di Galilei sia anche un tributo a Dio e non solo alla scienza.

Questa deduzione deriva dalla disposizione a forma di triangolo isoscele dei tre altari fin li' trovati, sulla pianta di Roma. A Langdon facevano pensare il Great Seal, il simbolo presente sulla banconota di un dollaro costituito da una piramide a base quadrata con un occhio al vertice che sta a significare 'l'occhio che tutto vede'. La base quadrata poteva essere quindi la forma simmetrica che il quarto punto avrebbe descritto, ma l'ipotesi fu subito scartata perche' un quarto punto non avrebbe mai potuto descrivere un quadrato insieme agli altri tre punti.

Tutt'al piu' avrebbe potuto descrivere un rombo. E lo era, infatti, disegnando la linea che parte dalla chiesa di Santa Maria della Vittoria e seguendo la direzione indicata dal dardo del cherubino, prendendo per buono che una delle ipotesi di opere del Bernini ispirate all'acqua che Langdon conosceva, fosse quella mancante. Tale direzione passava infatti per Piazza Navona dove si trova La fontana dei quattro fiumi. Infine, tracciando un'ultima linea per disegnare una figura piana, si otteneva il rombo. Congiungendo i vertici opposti del quadrilatero si ottiene, appunto, una croce dentro Roma, che dava forti indizi a Langdon che il suo ragionamento corrispondeva al vero. D'altra parte anche dentro Piazza Navona si erge un obelisco, caratteristica che concorda con quella delle altre tre piazze nei pressi delle quali si trovano i tre altari fin la' scoperti.

L'attinenza dell'opera con l'ultimo dei 'quattro elementi della scienza', ovvero l'Acqua, e' del resto evidente. La fontana dei quattro fiumi e' infatti un'opera del Bernini che presenta delle sue sculture ed e' un tributo ai quattro fiumi piu' importanti al mondo ovvero il Nilo, il Gange, il Rio della Plata e il Danubio.

In una Piazza Navona pressocche' vuota, il professore ci arriva con un buon anticipo rispetto all'orario in cui era previsto l'assasinio dell'ultimo dei cardinali. Nonostante cio' non riesce a sfruttare al meglio questo vantaggio. L'assassino arriva, riesce ad annegare il cardinale Baggia che ha sul petto il marchio a fuoco dell'ambigramma 'Water' e, solo la finzione, fa scampare ancora una volta Langdon alla morte.

Dalla direzione della colomba (simbolo pagano dell'Angelo della Pace) Langdon deduce che la tappa finale del Cammino dell'Illuminazione, ovvero l'Altare della Scienza, era Castel Sant'Angelo, la fortezza a base circolare, protetta da un recinto quadrato fatto di mura alte 15 metri. Tale struttura ha avuto nel tempo diverse destinazioni d'uso: tomba, fortezza, nascondiglio per i papi (che accedevano ad essa dal Vaticano attraverso un percorso stretto e lungo di circa un chilometro meglio noto come Passetto), prigione per i nemici della Chiesa e, infine, museo.

A Castel Sant'Angelo ci si accede dalla riva opposta del Tevere, attraversando il ponte dell'Angelo, l'antico ponte costeggiato da dieci statue di angeli, realizzate dal Bernini allorquando gli fu commissionato di ristrutturare il monumento. E questo aspetto contribuisce a rendere piu' verosimile l'ipotesi di Langdon.

Per superare le alte mura di cinta, Langdon si fa aiutare da un operatore televisivo fermo da quelle parti con il camion della sua emittente, dotato un lungo braccio che permette di superare le alte mura che cingono il castello. Durante la conversazione, l'operatore riporta a Langdon quanto di clamoroso Glick ha diffuso poc'anzi in un suo collegamento alla BBC ovvero che a Roma, da li' a breve, sarebbe arrivato un personaggio (che Glick nel suo servizio battezza come 'Deus ex machina') che potrebbe dare una svolta alla crisi vaticana.

Il professore, entrato nella fortezza, trova l'assassino pronto a seviziare Vittoria. Inizia una rocambolesca colluttazione durante cui, avendo Langdon dedotto la presenza di un sesto marchio oltre i cinque fin la' usati, l'assassino rivela che quello mancante e' il marchio che Giano, capo degli Illuminati, in prima persona, avrebbe usato su un 'nemico pericoloso'. Alla fine della rissa, i due riescono ad aver la meglio sull'assassino e si servono del Passetto per giungere prima possibile da colui che pensano che sara' la prossima vittima degli Illuminati, ovvero il camerlengo.

Da lontano Vittoria nota che dall'elicottero del Vaticano e' sceso Kohler, che si rivela, cosi', essere nel ragionamento di Langdon, il Deus ex machina, ma anche Giano e quindi colui che avrebbe marchiato a fuoco Ventresca.

Era gia' iniziato l'incontro privato tra Kohler e Ventresca quando, nella camera dove era in corso la riunione, irrompono prepotentemente Langdon e Vittoria, e notano il raccapricciante spettacolo di Ventresca marchiato a fuoco con il simbolo del diamante degli Illuminati. Le guardie, accorse subito dietro, freddano Kohler, che un istante prima di morire consegna al professore una minicamera palmare da dare ai media. L' accusa del camerlengo che Kohler e' un Illuminato scatena inspiegabilmente l'ira del capitano Rocher che cerca di scaraventarsi contro, ma a seguito di questo scatto il tenente Chartrand spara al capitano e lo uccide, temendo per la vita del camerlengo.

Gli atteggiamenti strani del camerlengo si susseguono. Strani al punto che fanno pensare a molti che egli e' guidato da una forza soprannaturale. E guidato da questa forza, riesce a trovare il cilindro nelle grotte vaticane, dentro la cappella che ospita la tomba di San Pietro.

Riemerso da sottoterra pochi minuti prima della mezzanotte, il camerlengo si serve dell'elicottero vaticano da lui stesso guidato per volare il piu' in alto possibile dal suolo, in modo che l'antimateria esplodendo causi il minor numero di danni possibile. Tuttavia, contro la sua volonta', sull'elicottero sale anche Langdon. A un minuto dalla mezzanotte il camerlengo, alla guida, si fa passare l'antimateria dal professore, la chiude a chiave dentro un armadietto all'interno dell'elicottero e, dopo aver gettato la chiave nel vuoto, inserisce il pilota automatico che fa proseguire l'elicottero nella sua traiettoria ascendente. Infine, dopo aver indossato l'unico paracadute, si butta nel vuoto, lasciando Langdon dentro l'elicottero.

La scaltrezza di Langdon lo porta tuttavia a buttarsi anch'egli nel vuoto, dopo essersi appropriato di un telo con un foro a ciascuna delle quattro estremita' appigliandosi ai quali, con le dita delle mani, lo rende un sistema che frena leggermente la propria velocita' di caduta. La sua abilita' invece gli rende possibile di cadere dentro il Tevere e cosi' salvarsi. A dire il vero a salvarlo e' il dottore del Fatebenefratelli - l'ospedale che posizionato sull'isola Tiberina - che trovandosi sulla riva dell'isola ad ammirare il folgore dell'esplosione dell'antimateria, nota la caduta di un oggetto dal cielo, per via del tonfo causato dall'impatto dello stesso oggetto con l'acqua.

Ripresosi dallo choc dell'impatto con l'acqua del Tevere, Langdon si fa portare nella Citta' del Vaticano. Giunge nel Sacro Collegio con il video lasciatogli da Kohler, e trova da una parte, i porporati che, a seguito della vista di Ventresca vivo dopo l'esplosione, sono unanimamente concordi a volerlo come prossima guida della Chiesa. E dall'altra, il cardinale Mortati, che invece cerca, secondo i crismi dell'insegnamento cristiano, di non farsi trasportare dall'istinto e quindi relegare tutto cio' che e' successo quella sera come la manifestazione della volonta di Dio.

Il video viene quindi proiettato e rivela quanto, a questo punto, risulta facile prevedere ovvero che il camerlengo e' colui che ha giostrato tutto. Nel dettaglio, Kohler era giunto da Ginevra perche' nei laboratori del CERN aveva potuto appurare dal diario di Leonardo Vetra che egli aveva parlato con il defunto papa dell'incredibile scoperta e delle sue implicazioni etiche, e che queste erano state accolte positivamente. Il papa, impossibilitato a incontrare lo scenziato al CERN, invio' il camerlengo a farne le sue veci.

Dalla confessione di un incredulo Ventresca inchiodato dal video, si ha modo di capire successivamente che a causa dello sconcerto del camerlengo per quanto aveva visto al CERN e aveva riportato al papa al rientro a Roma, il papa aveva trovato opportuno spiegargli il perche' del suo apprezzamento per la scoperta di Vetra e, in generale, per la scienza. Tuttavia, un'incomprensione lo aveva portato a dedurre che il Sommo Pontefice aveva rotto il proprio voto di castita', avendo avuto un figlio in gioventu' dalla relazione con una giovane suora, con cui si erano molto amati.

Cio' aveva accelerato in Ventresca la necessita' gia' da tempo percepita di destare le coscienze cristiane che negli anni erano arrivate ad assopirsi addirittura anche ai vertici piu' alti della Chiesa (*), causando un crescente divario tra la scienza e la morale. Ventresca mette in atto cosi' un piano articolato per controvertire questa tendenza.

Inizia, aumentando la dose di eparina che lui stesso era tenuto a somministrare quotidianamente a Sua Santita', al punto da renderla letale, facendo in seguito promuovere fraudolentemente l'ictus come la causa di tale morte. Poi assolda l'assassino per andare ad impadronirsi del cilindro con l'antimateria al CERN. Tira fuori gli Illuminati, sebbene si tratti di una setta che gia' da secoli era stata soffocata dal potere della Chiesa, sfruttando la possibilita' di accedere alla biblioteca del papa dopo la sua morte, in qualita' di camerlengo. Dentro la biblioteca erano custoditi anche i marchi dei 'quattro elementi della scienza' requisiti agli Illuminati quando la setta era stata soffocata.

Alla fine della proiezione del video un Ventresca delirante afferma la necessita' di tutto questo quindi per riaffermare i valori cattolici che valgono molto di piu' delle prestigiose vittime che quel giorno si erano contate. Ma la sorpesa piu' clamorosa si verifica quando prende la parola il cardinale Mortati che confessa che era a conoscenza del figlio del papa, rivestendo il ruolo di 'avvocato del diavolo' al momento della sua nomina. E aggiunge che il figlio avuto era frutto dell'amore con la suora che tanto aveva amato e che, grazie alla scienza, non aveva implicato la rottura del voto di castita'. Mortati aggiunge ancora che il papa, da vescovo, era andato fino a Palermo, dopo l'attentato in cui rimasero coinvolti Ventresca e la madre, perche' la donna era la suora che il papa aveva amato e Ventresca era il frutto del loro amore.

Il tutto si conclude drammaticamente con Ventresca che, carico di sensi di colpa, si da' fuoco davanti agli occhi di tutti i fedeli sulle scale davanti a piazza San Pietro. Mortati invece diventa papa. Mentre il professore e Vittoria ricevono una lettera di riconoscenza dal nuovo papa per aver compreso l'importanza di mantenere tutte le dinamiche che tanto orrore avevono disseminato e tanto altro ancora avevano rischiato di causare, per mano di un uomo di Chiesa.

La morte che Dan Brown ha riservato a Ventresca nella trama di questo romanzo ha profuso in me la sensazione di assoluzione che lo stesso scrittore ha voluto attribuire alla Chiesa. D'altra parte quello che sembra di primo acchito un continuo vilipendio nei confronti della Chiesa, a me e' sembrato un messaggio moderno e costruttivo che la Chiesa per riavvicinare i fedeli, parlando di tutto cio' che la Chiesa non puo' nascondere e creando nuovi approcci per vivere la l'interiorita', dando il giusto spazio a Dio come luce da tenere come punto di riferimento per muoversi in un mondo sempre piu' difficile e sopraffatto dalla tecnologia e dalla scienza.

Frasi


  • p. 367: "Il dolore aiuta a crescere. E' cosi' che si impara."
  • p. 483: "<<A volte, una rivelazione divina consiste semplicemente nel fare in modo che il nostro cervello ascolti quello che il cuore gia' sa>>."

Comments:

(*) <<Per secoli la Chiesa e' stata a guardare mentre la scienza minava le sue fondamenta>> asserisce il camerlengo in un passo della sua discussione nella Cappella Sistina.

Posted by Graziano Scappatura on gennaio 20, 2013 at 02:46 AM GMT+01:00 #

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