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Calabria amara

venerdì 27 marzo 2009

Dolore, sconforto e rabbia. Questo provo dopo che anche Giovanni Parisi, improvvisamente, se ne e' andato. Come settimane fa' se ne era andato Mino Reitano, e prima ancora Mia Martini, Gianni Versace, fino a Rino Gaetano. E tanti altri ne potrei citare.

Hanno in comune molto. Sono stati dati alla luce in una terra generosa e infame, la Calabria, che li ha accolti quando sono stati messi al mondo ma che non si e' curata dei loro talenti. Hanno dato dimostrazione di alto valore umano e professionale. Si sono spenti tutti prematuramente, lontano dalla terra che ha dato loro la luce.

Tragica fatalita' o maledizione di una terra stramaledetta che si riversa su chi tenta di sfatare questo perpetuo pregiudizio? Non lo so'. Ma oggi provo solo dolore, sconforto e rabbia.

Perche' c'e' una tristezza di fondo quando qualcuno deve abbandonare la terra dove si e' nati. Ci si sente inevitabilmente privati di un segno di appartenenza che da' fiducia e coraggio nel cammino della vita. Ci si sente stranieri nella terra dove si vive e stranieri nella terra dove si e' nati. E in Calabria sono molti a doversene andare per perseguire le proprie aspirazioni. E questo e' successo anche ai grandi personaggi che ho citato sopra.

C'e' una difficolta' intrinseca ad emergere in una terra che non e' propria. Si devono creare relazioni di fiducia, di stima, di affetto con le persone circostanti, conformandosi a usanze e costumi che non sono stati mai maturati prima. E questo e' successo anche ai grandi personaggi che ho citato sopra.

E, infine, morire spiaccicato contro un camion sulla Via Nomentana a Roma, sparato da un folle a Miami, per un overdose di psicofarmaci a Busto Arsizio, per una malattia incurabile ad Agrate Brianza oppure per uno scontro frontale con un furgone a Voghera, quando si e' nati in Calabria. Anche questo e' successo ai grandi personaggi che ho citato sopra, e penso che ciascuna di queste fini sia il "coronamento" per una vita che somma le precedenti asperita' a quelle che la vita di per se' presenta, oltre che per una carriera dedita a trasmettere a milioni di persone nuovi e' piu' elevati modelli per l'essere umano.

E' vero. Forse tutti questi ostacoli hanno contribuito a tirare fuori il meglio da questi eroi. Sia umano che professionale. E la loro morte innaturale e' solo un segno con l'evidenziatore sulla loro unicita'.

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