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Christiane F. - Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino

mercoledì 01 giugno 2011

Ho scritto questo post non per commentare questo film, che mi sembra molto eloquente nel messaggio che vuole trasmettere, ma per fissare il contesto in cui il tutto si svolge.

Christiane F. - Noi i ragazzi dello zoo di Berlino (Wir Kinder vom Bahnhof Zoo) e' un film di Uli Edel del 1981, tratto dal romanzo Noi i ragazzi dello zoo di Berlino che, a sua volta, e' stato scritto da due giornalisti tedeschi che durante il processo per detenzione di droga e ricettazione intervistarono l'imputata e testimone Christiane Vera Felscherinow. La storia si incentra sulla triste esperienza adolescenziale della giovane Christiane e l'ambiente di degrado morale e sociale in cui e' cresciuta.

Mi era difficile immaginare una Berlino cosi' decadente e miserabile dopo averla visitata anni addietro. Una metropoli in continua trasformazione viva e piena di voglia di rinascere dopo l'oscurantismo degli anni che vanno dalla guerra fredda fino alla caduta del muro, e quelli ancor prima che le hanno cucito addosso l'etichetta indelebile di capitale del Terzo Reich. E ho pensato, fino ad allora, che il male che i Berlinesi avevano potuto patire era tutto e solo quello inflitto direttamente dal vivere queste diverse - e comunque brutte - epoche (*).

In realta', Christiane F. - Noi i ragazzi dello zoo di Berlino mette in evidenza dei problemi sociali che sono frutto di una societa' resa invalida da decenni pesanti che Berlino in particolare ha attraversato.

Guardando il film, la curiosita' si puo' soffermare a chiedersi quale sia la Berlino dove il degrado della droga e della prostituzione adolescenziale fanno da sfondo alla triste giovinezza di Christiane. La storia risale alla fine degli anni '70 e quindi e' ambientata in una Berlino divisa dal muro. Il fatto che il miserrimo e' sempre qualcosa che va associato al comunismo puo' indurre erroneamente a pensare che ci si trovi a Berlino Est. Tuttavia, molti aspetti escludono che la Berlino ripresa nelle scene del film sia la parte orientale della citta'.

Lo zoo di Berlino a cui si riferisce il titolo del film e' la zona del quartiere di Berlino dove il film e' ambientato. Si tratta del quartiere di Charlottenburg ai cui margini sorge, appunto, il Giardino Zoologico di Berlino (Zoologischer Garten Berlin). Il film si sviluppa, per lunghi tratti, nei pressi della Stazione dello Zoo (Bahnhof Zoo), che e' il nome con cui viene chiamata solitamente la Stazione del Giardino Zoologico di Berlino.

Per rendere piu' chiara la locazione delle scene del film, riporto delle citazioni prese da Wikipedia relative al quartiere Charlottenburg, che un tempo costituiva anche uno dei distretti di Berlino:

Con la divisione della citta' (1949), il distretto di Charlottenburg fu assegnato al settore di occupazione britannico, e quindi a Berlino Ovest.

Il Neuer Westen assunse il ruolo di centro commerciale dei settori occidentali; i negozi e i grandi magazzini del Kurfürstendamm e della Tauentzienstraße divennero simbolo della superiorita' e dell'opulenza del sistema capitalistico occidentale, contrapposto al socialismo di Berlino Est. Anche la costruzione dell'anello autostradale (attuale Stadtring A 100) lungo il tracciato della Ringbahn, molto negativo per l'impatto ambientale, rispondeva all'esigenza di creare una citta' moderna, 'dedicata all'automobile' (Autogerechte Stadt).

Fu la costruzione improvvisa del Muro di Berlino (13 agosto 1961) a segnare l'inizio del declino: i negozi del Ku'Damm, non piu' in concorrenza diretta con il settore orientale, persero smalto; Charlottenburg divenne il centro delle contestazioni studentesche del 1968, spesso violente, dirette principalmente contro l'Amerika-Haus di Hardenbergstraße.

Negli anni ottanta la zona intorno alla stazione Zoo divenne tristemente nota come centro dello spaccio e del consumo di eroina, a cui si aggiungevano la diffusione di fenomeni di piccola criminalita' e prostituzione; l'atmosfera ha ispirato un libro, Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino, da cui e' stato tratto il noto film.

Il film ha acquisito un notevole valore in piu' dalla presenza di David Bowie. E puo' dar l'aria di quella presenza che non si vorrebbe trovare se si vuole poter sperare che il finale di un film vada nella maniera che uno si augura. Ma la sigla di chiusura del film ha sibilato in me un nuovo elemento di curiosita', ripagata da un testo quanto mai appropriato per un finale come quello del film. La canzone e' una particolare versione del pezzo Heroes, che nella colonna sonora del film e' stata pubblicata con il doppio titolo Heroes/Helden, cantata in inglese, francese e tedesco.

E' un testo di speranza. La speranza che nasce dal coraggio che si fanno i protagonisti del film a superare insieme problemi esistenziali che il mondo adulto ha generato e che ipocritamente ignora, come messaggio per tutti i giovani.

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