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La giornata delle donne

sabato 08 marzo 2008

Come per la festa di San Valentino, la festa del Papa', la notte di Halloween e tanti altri esempi ancora, non vorrei alimentare l'importanza di una festa che non sa tanto di festa. Ma sa piu' di 'pretesto per far girare l'economia'.

In particolare, penso che la donna non abbia la necessita' di una giornata a lei dedicata. Piuttosto, sono convinto che ogni donna voglia che ogni giorno sia un giorno senza storie di violenza nei suoi confronti, e pieno della dignita' che si merita.

Ma parlare cosi' e' come se l'uomo tenga piuttosto a conservare un senso di superiorita' nascosto in questo sottile velo di compassione. E' forse questa e' la verita' inconscia intrinseca alla natura maschile.

Visto dall'altro sesso, questo quadro altro non e' che lo status de facto che la donna tiene a preservare nel tempo, in modo da avere sempre una carta da giocare contro il rivale 'uomo' (per spiegarlo con una metafora, e' come quando la sinistra va al governo e non decide mai di fare una legge contro il conflitto di interessi).

La mia verita' e' un'altra. L'ho maturata leggendo un articolo di uno scrittore colombiano, tale Efraim Medina Reyes, sull'Internazionale (Internazionale 726, 11 Gennaio 2008) e adesso voglio raccontarla.

Non e' un articolo facile da condividere. E' crudo e di primo acchito puo' arrecare offesa. Per questo non riporto la prima parte che cerchero' di esporre secondo il mio punto di vista.

La sostanza e' che la competizione tra uomo e donna e' solo un vano tentativo dell'uomo di colmare il suo complesso di inferiorita' nei confronti della donna. Difatti, il complesso nasce da un effettivo divario sul piano sessuale. Ecco perche', inconsciamente (o stupidamente, dipende dai punti di vista), e' proprio su questo piano che l'uomo cerca di confrontarsi. E quando manca questo confronto che la follia dell'uomo viene fuori.

Lo stupro, insieme al sequestro, e' uno dei crimini piu' terribili. Secondo le statistiche, il 90 per cento delle donne violentate preferisce tenerlo nascosto per paura delle conseguenze sociali (il 50 per cento degli stupri avviene in famiglia).
Un'aggressione di quella natura lascia tracce indelebili e la giustizia, in molti paesi, continua ad essere poco efficace. Noi uomini non possiamo immaginare quanto debba essere terribile per una donna essere costretta a fare sesso. C'e' ancora chi pensa che quando una donna nega la sua fica in realta' vuole solo provocare.

Come corollario dell'articolo di Efraim Medina Reyes aggiungo:

Deve essere chiaro che quando una donna dice no significa no e bisogna dimenticarla. So che non e' facile, e' successo a tutti. Ma prima di lasciarti ossessionare dalla fica che ti e' stata negata e' meglio se pensi a tutte quelle che ti aspettano con un sorriso. Una teoria della fisica sostiene che tutto ha avuto inizio in un buco nero, con il big bang, e che tutto finira' probabilmente in un buco nero. L'origine e il futuro dell'universo somigliano molto alla nostra vita. Ed e' consolante pensare che, se ho cominciato da una fica, potrei finire li' e chiudere gli occhi respirando per l'ultima volta l'aroma che per fortuna ci ha tirato fuori dal paradiso.
Comments:

ciao carissimo...
vedo che non stai mai fermo.
Bene così.
Un abbraccio dall'operosa Milano.
Fabi

Posted by Fabiana on marzo 25, 2008 at 03:20 PM GMT+01:00 #

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