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UEFA Euro 2012 e Julia Timosenko

domenica 03 giugno 2012

Anche a noi Italiani che di politica estera ci interessiamo davvero poco, come se fosse qualcosa di marginale per la nostra societa' e per il nostro futuro, ci sara' capitatato di non passare indifferenti davanti a qualche servizio televisivo o a qualche foto sul giornale di una bella donna dai capelli biondi con una lunga treccia raccolta sul capo, collocata in mezzo ad una cerchia di personaggi che dall'aspetto rispondono allo stereotipo di politico, presentata come il massimo rappresentante di uno stato post-sovietico, quale l'Ucraina.

A molti la sua immagine avra' suscitato l'idea di un comunismo morto e sepolto, di un rinnovamento e di un cammino verso la democrazia che ha bruciato tutte le tappe, volgendo a vele spiegate verso orizzonti mai immaginabili per gli stati dell'Est.

Pure a me ha fatto piacere pensarlo. E, sebbene non abbia seguito molto da vicino la storia di questo giovane stato, la Rivoluzione Arancione mi ha emozionato. Mi ha fatto pensare a come l'uomo riesca a prendere coscienza dell'obiettivo del bene comune e riesca ad appropriarsi della propria vita, intesa nel senso piu' puro del termine. E se tanto fascino possono arrecare eventi come questi in una persona, non e' certo solo perche' si e' altruisti a tal punto da empatizzare certe vittorie umane cosi' lontante che apparentemente non potranno mai lambire il proprio modo di essere. Difatti, esse sono uno stimolo anche per chi certi problemi li ha abbondantemente superati. Semplicemente perche' la democrazia in cui si pensa di operare, in realta' e' uno strumento che va raffinato per incarnare il vero senso del termine.

Julia Timosenko, ex premier ucraino, e' in carcere dall'agosto del 2011 ed e' stata condannata a sette anni di reclusione per abuso di atti di ufficio. E' stata accusata di aver comprato il gas dalla Russia ad un prezzo piu' alto di quello che ha pagato la Germania. Sulla vicenda si e' gia' pronunciato gia' il Comitato di Helsinki per i Diritti Umani, concludendo che l'ex premier aveva semplicemente preso una decisione politica.

L'Ucraina e' attualmente guidata da Janukovic (*), che la Timosenko ha scansato con l'aiuto del 'popolo arancione' nel 2004, quando gia' il premier russo Putin si apprestava a salutarlo come nuovo presidente. Dall'8 giugno al 1 luglio l'Ucraina ospitera', assieme alla Polonia, l'edizione 2012 degli europei di calcio (UEFA Euro 2012).

La Germania e' stato uno dei paesi che piu' di altri si e' mostrato paladino della difesa di Timosenko, ritenendo che ha bisogno di cure che l'Ucraina non puo' garantire e ha dato la propria disponibilita' per prestare l'assistenza medica necessaria. Si sostiene, che il peggioramento delle patologie di cui gia' la Timosenko soffriva gia' da tempo sia attribuibile alle condizioni precarie che le vengono riservate in carcere. Infatti, ha trascorso la prima parte della sua prigionia in una cella di appena sedici metri quadrati, priva di ogni minimo comfort (se si esclude un misero televisore), del carcere penale femminile di Charkiv, citta' ucraina ai confini con la Russia. Oggi e' stata ricoverata nel vicino ospedale delle ferrovie, appositamente attrezzato per le sue cure, avendo l'Ucraina respinto le richieste della Germania.

Tutto suona come un complotto. Uno di quegli sporchi complotti su cui pende l'ombra della Russia rabbiosa per aver perso il controllo di quelli che un tempo costituivano la nuvola di 'stati-satellite' dell'impero sovietico. Sarebbe a questo punto del tutto lecito avallare l'idea del sabotaggio di UEFA Euro 2012, portata avanti in un primo tempo da potenze come la Germania, mitigata dalla Polonia (nonostante la critica aspra alla politica adottata dall'Ucraina), e poi definitivamente scongiurata.

Tuttavia, non si puo' prescindere della storia passata della Timosenko per arrivare ad una conclusione individuale e quindi ad una presa di posizione dei singoli che nel complesso possa avere un peso nel cosmo della politica internazionale.

Julia Timosenko e' originaria di Dnipopetrovsk, dov'e' stata cresciuta dalla madre Ljudmila, operaia di fabbrica. La sua intraprendenza e' venuta fuori appena maggiorenne, quando ha sposato Oleksandr, figlio di un funzionario di partito. Da lui ha avuto una figlia, Evgenija, che adesso vive all'estero e sostiene vivacemente la causa della madre. In quegli anni ha avviato l'attivita' di noleggio di videocassette. Ma la vera svolta l'ha avuta con l'avvento del crollo del comunismo allorquando un investimento nella borsa russa le ha reso possibile ricavare un bel gruzzolo di soldi.

Ha cosi' partecipato all'acquisto di alcune aziende di stato e successivamente ha fondato il consorzio energetico UESU ('Sistemi energetici uniti d'Ucraina') il cui fatturato si aggirava attorno ai dieci miliardi di euro. Dopo la prima incarcerazione nel 1995, sostanzialmente in conseguenza di affari stipulati con imprenditori corrotti e della caduta di potere da parte del suo protettore politico, decide di intraprendere in prima persona la strada della politica in qualche modo per sopravvivere nel panorama economico ucraino.

Un aspetto che in Italia la farebbe associare a Berlusconi. Tuttavia, i fatti raccontano una sua sincera devozione all'instaurazione della legalita' in Ucraina, relegandosi ad una vita piu' sommessa e facendo delle cospicue donazioni a favore della comunita' e delle universita', in termini sia di denaro che di beni di prima necessita'. La sua ascesa politica trova diversi ostacoli e in particolar modo e' temporaneamente bloccata nel 2001 quando sopravviene un nuovo arresto e lo smantellamento delle sue aziende, dopo che ha tentato di imporre delle regole per far pagare le tasse e aumentare la concorrenza nell'imprenditoria energetica ucraina.

Questa tappa della vita della Timosenko sembra essere fondamentale per la formazione della sua cultura politica e per la determinazione che le permettera' di arrivare a diventare premier nel 2005. E il cambiamento e' enfatizzato in tutto il suo potere impressivo dal look che e' il marchio che ha cattuarato almeno una volta anche quella maggior parte delle persone che non seguono la politica, men che meno quella interna dell'Ucraina.

Adesso, quindi, si ha un quadro tale da potersi mettere nelle condizioni di decidere se guardare il prossimi europei calcio (anche se realmente motivi per non seguire il calcio ce ne sarebbero gia' tanti). Se non fosse che tale visione piu' ampia dello scenario mostra dei veri grovigli e rende quindi piu' ardua ogni decisione su quale parte prendere.

Alla base di tutto c'e' l'intreccio 'politica-economia', la cui pretesa di renderlo di fatti (e non solo con le parole) inammissibile, escluderebbe o almeno ridurrebbe al minimo la possibilita' che i politici agiscano in malafede. In un tale quadro anche Julia Timosenko potrebbe essere facilmente scagionata da qualsiasi accusa infame le venisse mossa contro, non solo da persone senza scrupoli 'filo-sovietiche'.

Diversamente, questo caso sarebbe un buon esempio di un politico che paga quando commette uno sbaglio che tocca una comunita' di persone ampia quanto una nazione. Chi non riterrebbe giusto che danni di proporzioni cosi' ampie non venissero cosi' pagate da chi ha le responsabilita' delle decisioni che le hanno causate? In un contesto a noi piu' familiare, qualcuno ricorda Duilio Poggiolini e le truffe alla sanita' e puo' affermare che ha subito lo stesso trattamento dei presunti reati commessi dalla Timosenko?

Giusto per richiamare qualcosa di piu' confrontabile, piu' recente e piu' eclatante, qualcuno ricorda che nel 2010 il ministro della Sanita', Ferruccio Fazio, ha regalato milioni di euro alle case farmaceutiche per comprare dei vaccini totalmente inutili? Senza escludere che forse l'istituzione del Ministero della Salute e la nomina di Fazio a ministro della Salute e' stato solo un modo per coprire Maurizio Sacconi, che in precedenza copriva la guida del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nello stesso governo Berlusconi, anche essendo marito del direttore generale di Farmindustria, Enrica Giorgetti.

Di tutta questa vicenda, qualcuno ricorda per caso se qualcuno di questi signori ha mai pagato? Oggi probabilmente molti dei nuovi poveri dovrebbero pesare sulla loro coscienza e noi ci dovremmo sentire sereni quando guardiamo una partita di calcio alla televisione.

Comments:

(*) La Timosenko usa far riferimento a lui come 'il bandito di Donetsk' (Donetsk e' la citta' dell'est dell'Ucraina da cui Janukovic proviene).

Posted by Graziano Scappatura on agosto 24, 2012 at 10:43 AM GMT+01:00 #

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