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'Me fai schifo!!!'

sabato 02 febbraio 2008

Il titolo del post e' riferito alla politica che stiamo conoscendo in questi ultimi anni.

Ieri sera ho raggiunto il culmine del disgusto. Ho visto poche scene di una trasmissione televisiva a seguito della caduta del governo Prodi, e poi ho detto <Basta!! Me fate tutti schifo!!>. Come suole dire un mio amico romano (non 'Romano'!!) soventemente quando cammina per le strade di Roma. Quando si arriva a superare ogni piu' ragionevole soglia del pessimo gusto!

In tutto questo discorso assumo che non ho tendenze politiche. E non la ritengo una restrizione questa, visto che se state qua' a leggermi mi trovate una persona ragionevolmente razionale e capace di fare un discorso super partes.

A parte la consueta magra figura che la nostra classe politica ci fa fare ogni qualvolta in Parlamento (o al Senato) i nostri 'rappresentanti' si esibiscono in un teatrino di basso livello, a cui peraltro la stampa (nazionale e non solo) ha dato gia' un notevole (e non poteva fare diversamente) risalto, il mio discorso si vuole incentrare su altri aspetti per me ancora piu' importanti e inspiegabilmente passati in secondo piano.

Io non mi riconosco nel modo di confrontarsi usato da i politici. Non e' degno per loro in quanto esseri umani. Ma non lo e' ancora di piu' per noi che ci rappresentano. E quel che e' peggio e' che tanto piu' si gasano quanto piu' sanno che la platea e' ampia. Forse questo e' emblematico della nostra epoca. L'epoca del Grande fratello. L'epoca in cui c'e' mania di esibizionismo. L'epoca in cui si arriva a fare di tutto pur di apparire.

Ma se questo esibizionismo esula dalla morale comune, dovrebbero essere loro i primi a mitigare queste tendenze. E invece no.

Io non ho accettato che dal primo momento che Prodi ha costituito il suo Governo, c'e' stato una gara a chi avrebbe fatto lo 'sgambetto'. E tutte le tecniche erano ammesse.

Posso accettare che un governo 'inciampi'. Sicuramente, non e' facile trovare le strategie che accontentino tutti e mantengano al passo una nazione con le altre. Ma non posso accettare nessuna giustificazione al tentativo spudorato di far cadere un governo.

Ma quello che ancor piu' non posso capire e' la passivita' che si assume di fronte a un simile atteggiamento. Non si puo' continuare a disinteressarsi di questo scempio come se sono cose che non hanno influenza sulla nostra vita quotidiana. Perche' non e' difficile guardarsi attorno e' osservare che cio' e' vero.

La stampa estera ci deride perche' non sappiamo risolvere il problema della spazzatura della Campania. Un ministro della giustizia che difatti avoca a se una inchiesta che lo vede indagato. Un presidente di una regione che continua a governare nonostante la condanna in I° grado a 5 anni di reclusione. E via discorrendo.

Ma non solo. E' anche abbassando lo sguardo alle cose che piu' da vicino ci toccano, che ci accorgiamo che non siamo tutelati dalla legge come in un comune stato civile. I camionisti fanno sciopero e il cittadino porta la peggio senza che lo stato riesca ad avere voci in capitolo. Le banche ci rifilano le obbligazioni emesse da societa' fallite e lo stato depenalizza i reati degli imprenditori. Gli incidenti diminuiscono, le assicurazioni riducono le spese e aumentano le polizze. E questo potrebbe essere solo l'inizio di una lunga lista.

E' tutto questo perche'? Perche' abbiamo una vecchia classe politica logorata dal miraggio della poltrona. Che e' disposta a tutto pur di governare, oltre ogni piu' ragionevole limite del pudore. Che non ha la volonta' di capire quanto puo' giovare a tutti un dialogo costruttivo per venire incontro alle necessita' di una nazione.

Invece, in questo clima aumenta la diffidenza del cittadino. Ma sarebbe il caso di interrompere questa sottomissione e pretendere che una nuova classe politica si faccia avanti. Una classe politica selezionata da noi tra le persone comuni in base ai principi puliti che questi portano innanzi.

Sicuramente potremmo pagare lo scotto dell'inesperienza. Ma non la dignita' della sottomissione.

Un'ultima parentesi che si inserisce in modo naturale in questa discussione, riguarda il fenomeno Grillo. Anche se per molti aspetti non combacia con le mie idee (nel senso che non condivido a pieno il suo modo di imporsi), penso che sarebbe la giusta onda da cavalcare, se proprio ognuno di noi non riesce ad uscire dal piu' comune dei luoghi comuni ovvero 'e io che ci posso fare?'. E' un'opportunita' da cogliere perche' fa' luce su misfatti che difficilmente i media (risaputamente conniventi con la politica) trasmettono ai cittadini, e perche' puo' dar eco alla voce delle persone comuni.

Comments:

Non è una questione italiana.. Anche Molina su 'El Pais' scrive a proposito del voto del 9 Marzo in Spagna: "..le passioni volgari della politica la trasformano in uno spettacolo nauseante, dove i protagonisti sono persone che parlano e agiscono con un'irresponsabilita'' e un grado di incompetenza che nessuno si puo' permettere nella propria vita." E non e' una questione di 'Politica' ma di politici. Molina, infatti, lo fa' intendere da una domanda che si pone: "Se la politica e' una cosa tanto seria e la democreazia e cosi' preziosa e fragile, perche' lo spettacolo dei politici e dei loro 'tifosi' ci sembra cosi' volgare?" (Internazionale 733, 29 febbraio 2008 - pag. 11)

Posted by Uno che non capisce niente di politica on marzo 01, 2008 at 08:01 PM GMT+01:00 #

In questi giorni la politica impazza più del solito, ogni politico a discutere del proprio programma. Tutti dicono che dovremmo fare sacrifici, ma con l'attuazione del rispettivo programma arriveremo al benessere comune. Ma come si raggiunge il benessere comune? Qual e' la ricetta?

Fino a qualche tempo fa pensavo (o mi hanno fatto pensare) che crescita del Pil (aumento dei consumi e dei rifiuti) equivalava dire crescita del nostro benessere (penso alla pubblicità di circa tre anni fa in cui "della gente per strada ringraziava una persona che ritornava a casa con una busta della spesa". Mi sta venendo il dubbio che,forse non e' così. Il benessere si può raggiungere senza pensare al pil, ma pensando effettivamente hai nostri bisogni. Date un'occhiata:

http://www.rai.tv/mpplaymedia/0,,RaiTre-Report%5E23%5E66630,00.html

http://www.report.rai.it/R2_HPprogramma/0,7353,243,00.html

Qualcuno ha iniziato a fare qualcosa, forse se vogliamo cambiare le cose le dobbiamo cambiare noi partendo dal nostro piccolo dalle nostre abitudini, sembra che i politici hanno fallito forse perché hanno perso di vista cosa sono le cose importanti (forse non e' importante l'economia in se). Oggigiorno il potere e' dell'economia e non della politica.

Posted by dompis - Domenico Pisano on marzo 18, 2008 at 10:59 AM GMT+01:00 #

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